Rischio intossicazione da tonno rosso. Ministero della Salute rilancia l'avviso ai consumatori per il rischio d'intossicazione alimentare in tonno fresco di origine spagnola. Lo “Sportello dei Diritti” è stato il primo a segnalare il problema in Italia
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Lo scorso 11 maggio Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” aveva già lanciato un'allerta nel Nostro Paese per i numerosi casi d'intossicazione verificatisi in Spagna per l'insorgenza di focolai di sindrome sgombroide, connessi al consumo di tonno rosso commercializzato dalla ditta spagnola Garciden di cui alcune partite sarebbero state vendute anche in Italia, Germania e Portogallo.Ora arriva la conferma dell'allerta anche sul territorio nazionale italiano anche dal Nostro Ministero della Salute che ha emesso il seguente comunicato che riportiamo integralmente: “Nel pomeriggio del 12 maggio 2017, è stato diramato dal Ministero della Salute Spagnolo AECOSAN (Agencia Española de Consumo Seguridad Alimentaria y Nutrición) un comunicato in cui viene riportata l’insorgenza di focolai di sindrome sgombroide che, ad oggi, avrebbero coinvolto 105 persone. Questa nuova comunicazione aggiorna le informazioni della notifica 2017.0587, in seguito alla quale le Autorità sanitarie italiane avevano già provveduto ad adottare i provvedimenti di competenza ponendo sotto sequestro le partite ricevute. Come raccomandato dal Ministero della Salute Spagnolo AECOSAN nella nota sopracitata, considerando che dalle nuove informazioni ricevute il 12 maggio il tonno potrebbe comunque essere stato venduto allo stato sfuso in piccole quantità e in diversi formati nelle pescherie o in negozi che vendono al consumatore finale, si invita chi avesse acquistato tonno fresco, a partire dal 25 aprile 2017, a contattare gli esercizi di vendita dove lo hanno acquistato per verificare se trattasi del prodotto commercializzato dalla ditta spagnola (Garciden) e, in tal caso, a non consumarlo.La sindrome sgombroide è una patologia simil-allergica risultante dall'ingestione di pesce alterato che contiene istamina. Si manifesta comunemente con arrossamento della pelle, prurito, cefalea pulsante, bruciore orale, crampi addominali, nausea, diarrea, palpitazioni, senso di malessere e raramente ipertermmia a breve distanza dal consumo del pesce. In molti casi la sintomatologia è auto limitante. Sintomi più severi possono presentarsi in soggetti asmatici o allergici in generale”.