Ossido di etilene, richiamati sughi pronti: l’avviso del Ministero della Salute
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Sono ormai decine i prodotti ritirati dal Ministero della salute in Italia, e da altre autorità sanitarie nel resto d’Europa.Un’emergenza senza fine, quella dell’ossido di etilene, il fumigante cancerogeno e genotossico al centro di ritiri dal mercato in tutto il mondo da diversi mesi. Dopo aver sconvolto il mercato dei prodotti da forno, dei dolciumi e di molti altri alimenti contenenti sesamo trovato contaminato e proveniente soprattutto dall’India, le autorità europee pensavano forse di aver risolto il problema. E invece la vicenda, tra ritardi e rincorse alla presenza del pesticida, si è allargata ad altre materie prime e ad altri ingredienti come l’E410, la farina di semi di carrube. Come questa volta ha coinvolto anche il richiamo precauzionale per sughi pronti venduti nei supermercati italiani e potenzialmente contaminati con ossido di etilene. Nello specifico si tratta di Sugo alla carbonara e Sugo ai 4 formaggi a marchio Più Gusto. Il ritiro a scopo precauzionale è stato disposto per “Possibile presenza di ossido di etilene in un additivo (farina di semi di carrube) impiegata nella materia prima impiegata nella produzione del sugo“. Ecco le tipologie e i lotti dei prodotti richiamati:
Sugo alla carbonara Più Gusto 10 x 500g, lotto n° L21148, data di scadenza 27-11-2022;
Sugo alla carbonara Più Gusto 12 x 150g, lotto n° L21148, data di scadenza 27-11-2022;
Sugo ai 4 formaggi Più Gusto 10 x 500g, lotto n° L21148, data di scadenza 27-11-2022;
Sugo ai 4 formaggi Più Gusto 12 x 130g, lotto n°L21148, data di scadenza 27-11-2022.
Il marchio dei prodotti è Più Gusto, quello di identificazione dello stabilimento è IT 1559 L CE. Il nome del produttore è Koch Snc. di Gojer Peter & C, il lotto di produzione è L21148, la sede dello stabilimento è in viale del Lavoro 1 a Quinto Vicentino (provincia di Vicenza). Il richiamo di tutti i prodotti contenenti farina di semi di carrube contenenti ossido di etilene, anche in quantità minime, è stato deciso dalla Commissione europea, in ottemperanza al principio di precauzione. Ad oggi si contano poco più di 60 prodotti interessati tra bevande, burger e sostituti vegetali della panna da cucina, yogurt, prodotti senza glutine, integratori alimentari, sughi, pasticceria, gelati e sorbetti. Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, raccomanda ai consumatori che avessero acquistato i prodotti sopra indicati a non utilizzarli e a restituirli al punto vendita per il rimborso.