Nuovo capitolo della vicenda dei dirigenti "illegittimi" dell'Agenzia delle Entrate. Altre due sentenze della CTP di Lecce che annullano due diversi avvisi di accertamento perchè firmati da un funzionario non abilitato
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Non uno, ma ben due altri due duri colpi per il Fisco con due diverse sentenze (la 2042/02/2015 e la 2043/02/2015) della Commissione Tributaria Provinciale di Lecce – Sezione 2 – che hanno annullato gli avvisi di accertamento perché firmati da dirigenti illegittimi alla luce della nota sentenza della Corte Costituzionale n. 37 del 2015 in controversie patrocinate dall'avvocato tributarista Maurizio Villani.
I giudici tributari di Lecce, tra i primi in Italia, continuano, quindi, ad annullare gli accertamenti illegittimamente firmati per le note e condivisibili ragioni di diritto da noi ampiamente comunicate.
Ovviamente, in virtù di un sentimento di Giustizia che dovrebbe rappresentare il sentire comune, per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” vi è da sperare che il Governo o il Ministero dell’Economia e delle Finanze non intervengano con una norma retroattiva per sanare questa irregolarità, come purtroppo è stato ingiustamente fatto negli anni scorsi per eliminare la irregolarità delle cartelle esattoriali non firmate dal responsabile.
Non è giusto, infatti, che quando sbaglia il contribuente il Fisco applichi sanzioni ed interessi, anche se si tratta di irregolarità puramente formali; di conseguenza, lo stesso criterio deve essere utilizzato quando è il Fisco a sbagliare e di questo i giudici tributari ne devono tener conto, come sta avvenendo a Lecce ed in altre province italiane dove le corti non stanno facendo altro che applicare il Diritto in conseguenza della più corretta interpretazione delle norme vigenti.
A differenza, infatti, del tentativo delle cariche più alte dell'Agenzia delle Entrate di sminuire gli effetti e la portata della decisione della Consulta in tema di dirigenti del Fisco non legittimati, i giudici italiani, per la funzione che svolgono, non possono decidere contro Legge e contro il Nostro Ordinamento.