Istat: inflazione è pari al 2,3%. Aumentano i prezzi dei prodotti acquistati con maggiore frequenza dai consumatori e l'Italia è più povera di quanto sembri
Secondo l'ente statistico, l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC), comprensivo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,1% rispetto al mese di maggio 2011 e del 2,7% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente (era +2,6% a maggio 2011). L'inflazione acquisita per il 2011 è pari al 2,3%.
Dettagli della notizia
Come di consueto, Giovanni D'Agata, componente del Dipartimento Tematico Nazionale "Tutela del Consumatore" di Italia dei Valori e fondatore dello "Sportello dei Diritti", riporta le ultime rilevazioni ISTAT relative i prezzi provvisori al consumo e gli effetti sui consumatori nell'ultimo mese.
Secondo l'ente statistico, l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC), comprensivo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,1% rispetto al mese di maggio 2011 e del 2,7% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente (era +2,6% a maggio 2011).
L'inflazione acquisita per il 2011 è pari al 2,3%.
L'inflazione di fondo, calcolata al netto dei beni energetici e degli alimentari freschi, sale al 2,1%, con un'accelerazione di tre decimi di punto percentuale rispetto a maggio 2011 (+1,8%).
Al netto dei soli beni energetici, il tasso di crescita tendenziale dell'indice dei prezzi al consumo sale al 2,2%, dal 2,1% di maggio.
La crescita tendenziale dei prezzi dei beni è stabile al 3,0%, mentre quella dei prezzi dei servizi sale al 2,6%, dal 2,3% del mese precedente. Come conseguenza di tali andamenti, il differenziale inflazionistico tra beni e servizi diminuisce di tre decimi di punto rispetto al mese di maggio.
La principale spinta all'aumento dell'indice generale a giugno deriva dall'aumento congiunturale dell'1,1% dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti che determina una netta accelerazione del loro tasso tendenziale di crescita (5,2%, dal 4,2% di maggio). Un impatto significativo deriva anche dai rialzi congiunturali dei prezzi dei Beni alimentari lavorati (+0,4%) e dei prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+0,3%, in larga parte legato a fattori stagionali). Per contro, effetti di contenimento si devono al calo congiunturale dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (-1,4%), degli Alimentari non lavorati (-0,4%) e dei Beni durevoli (-0,2%).
Sulla base delle stime preliminari, l'indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta dello 0,1% rispetto al mese precedente e del 3,0% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente (lo stesso valore registrato a maggio). (Fonte ISTAT)
"Dati preoccupanti –commenta Giovanni D'Agata, che manifestano l'aumento dei prezzi dei prodotti acquistati con maggiore frequenza dai consumatori e il contestuale impoverimento generale dei cittadini".