I diritti negati dei disabili e la protervia della sanità pubblica.Un paziente sulla sedia a rotelle è costretto a rivolgersi alla Procura della Repubblica se la Asl non sostituisce un apparecchio che gli consente di respirare.
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Questi i fatti. Vito Berti, un soggetto paraplegico costretto su una carrozzella da molti anni, presidente dell’Associazione Sfida, che tutela i soggetti diversamente abili, si è rivolto all’associazione Salute Salento www.salutesalento.it per vedere rispettati i suoi diritti.
Da oltre 3 mesi ha chiesto alla struttura Asl di Nardò, dove risiede, che venga sostituito il Cpap, un apparecchio con tubo e boccaglio che consente a chi soffre di «sindrome sleep apnoica a carattere ostruttivo», come lui, di respirare autonomamente durante il sonno.
Dalla Asl Vito Berti non ha ancora ricevuto alcuna risposta, nonostante i ripetuti solleciti rivolti all’operatore della struttura che eroga gli ausili protesici.
Un disagio, quello della compromessa qualità del sonno, che il disabile si porta dietro da oltre 7 anni e che influisce su tutte le attività quotidiane. Berti ha dato fondo a tutta la pazienza e la comprensione verso l’organizzazione della Asl, ma adesso anche queste risorse sono al limite. Da qui la sua decisione di inviare una lettera ultimativa ai vertici Asl:
«Non avendo ricevuto alcun riscontro in merito alla richiesta in oggetto», tuona deciso, « avverto che, entro e non oltre cinque giorni dal ricevimento della presente, mi riservo di adire le vie legali, senza ulteriore preavviso, per meglio tutelare i miei diritti».