Allo studio in Francia case di riposo per gay e sieropositivi. La misura potrebbe essere sperimentata come reazione all'omofobia

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Contro l'omofobia servono case di riposo apposite per omosessuali e sieropositivi: è una delle proposte delle associazioni gay di Francia presentata oggi alla ministra degli Anziani, Michele Delaunay, per migliorare il trattamento e l'autonomia di queste persone.
"Potremmo sperimentarle - ha detto la ministra -. Questa misura sarà discussa". E ha aggiunto: "Il governo farà tutto il possibile per accompagnare la vecchiaia delle persone lesbiche, gay, bisessuali, transessuali e sieropositive che sono numerose, hanno bisogno di cure specifiche e a volte sono stigmatizzate".
Nel rapporto si evidenzia come attualmente nelle case di riposo esistano forme di discriminazione contro gli omosessuali.
Il rapporto commissionato dal governo al 'Groupe Sos' che gestisce i servizi e le case di cura per gli anziani, all'associazione 'Aides lui' e all'associazione gay 'Sos Homophobie', contiene 23 proposte per migliorare le condizioni di invecchiamento di questa comunità. Le misure verranno discusse nell'ambito della futura legge d'orientamento e programmazione "per adattare la società alla vecchiaia" voluta dal premier Jean-Marc Ayrault.
È giusto, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti" pensare ad iniziative del genere anche in Italia o tali idee possono risultare ulteriormente discriminatorie in quanto si potrebbe correre il rischio di creare dei nuovi ghetti?
Una risposta difficile da fornire perché se da una parte il pericolo di un isolamento in vere e proprie comunità separate appare concreto, dall'altra la condizione di discriminazione di lesbiche, gay, bisessuali, transessuali e sieropositive risulta essere accentuata quando a tale situazione si aggiungono anche le inevitabili debolezze della vecchiaia.

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